EXPO 2015 Max Mais il MAIS BLU

Ci avviciniamo sempre di più all’apertura di EXPO 2015 e continua la nostra scoperta degli alimenti che compongono Foody la mascotte di questo EXPO, oggi parliamo di Max Mais, o meglio del MAIS BLU.

Viene dall’America Latina. È socievole, alternativo e un po’ artista. È convinto d’essere un capace indovino in grado di predire il futuro a tutti coloro che incontra.

Mentre se parliamo dell’alimento il Mais Blu non tutti forse lo conoscono, il suo nome scientifico è Zea mays ed è un alimento da 355 calori per 100 gr.

Composizione ogni 100 grammi: Acqua 12,5% Proteine 9,2% Lipidi 3,8% Glucidi 75,8% Fibre2,20
Vitamine (mg): B1 0,36 B2 0,2 PP 1,5 C 0 A 62 (mcg)
Minerali (mg) Ferro 2,4 Calcio 15 Fosforo 256 Sodio tracce Potassio tracce.

Nome: quello originale Maya è Centil, derivato dalla grande dea del mais, Kuun significa grano macinato, in azteco si chiama xiloti da cui deriva Xilonen = dea giovane del mais crudo. Di origine spagnola maiz, proviene dal caraibico mahis, il termine granturco deriva da grano turco, ossia misterioso, di origine lontana, esotico, coloniale.

Storia: Originario del Sudamerica, la culla sembrerebbe la valle di Oaxaca (Messico), si pensa che migrò poi in Perù dove si trova una collezione di tipi molto diversi da quelli messicani.

Ricerche: esistono varietà di mais bianco, rosso, blu, nero, quello blu non è un Organismo Geneticamente Modificato (OGM) ma un tipo di mais come quello rosso. E’ nato dalla selezione di semi fatta dagli stessi Inca che cercavano di ottenere una pianta adatta alle coltivazioni in alta quota, resistente a basse temperature e che potesse servire come colorante. La caratteristica è che possiede antiossidanti, in particolare antociani che le conferiscono questo colore (stesso antiossidante si trova nei frutti di bosco, melanzane, uva scura, bietola rossa, fiori della malva, arance, ciliegie, mele, fragole, pere). Più intenso è il colorito maggiore è la quantità di antociani. Cereale ricco di amido, contiene proteine vegetali non adatte alla panificazione (prive di glutine). Dal germe della granella di mais si ottiene un olio con elevato contenuto di acido linoleico (56%). Era il cereale delle 4 civiltà precolombiane Maya, Chibcha, Inca, Aztechi.

Cucina: Meglio consumarlo fresco o immagazzinato da poco tempo. I chicchi ancora sulla spiga lessati o alla griglia,     quelli cotti al vapore (corn flakes) inzuppati nel latte, quelli tostati (pop corn) si mangiano direttamente.                         L’olio può essere usato come condimento a crudo, non è adatto a friggere, la farina bramata (grana grossa), fioretto, fumetto di mais (finissima adatta alla produzione di dolci e biscotti), quella precotta può essere utilizzata per la produzione di pasta, utile per chi è intollerante al glutine (questo prodotto non potendosi chiamare pasta acquisisce nomi diversi) si estrae l’amido per preparazioni alimentari, utilizzato nella fabbricazione di liquori e bevande, costituisce la base dell’alimentazione di molte specie animali.

Curiosità: per tutte le civiltà mesoamericane era un dono degli dei e per gli dei, Yam kax per i Maya era il dio del mais, secondo una leggenda maya si trovava nascosto sotto una montagna di roccia dura, prima lo scoprirono le formiche che scavarono una galleria, una volpe un giorno rubò un chicco e lo assaggiò, fu così che gli altri animali e l’uomo lo scoprirono, pregarono gli dei che li aiutassero e questi fecero cadere un fulmine sulla roccia liberando il mais, che era bianco, tostandolo, di qui nacquero 4 varietà: rossa, nera, gialla e bianca.

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