Ricetta ququare biscotti di Genola Kenwood

Un pò di storia delle Quaquare di Genola

Il burro scrupolosamente fatto in casa, le uova di giornata prelevate dal pollaio, la farina ricavata dal grano macinato al mulino del paese. I limoni coltivati con amore e quasi sempre piantati in un vecchio mastello di legno, situato nel punto più soleggiato del cortile, e messi al riparo durante l'inverno per proteggerli dal gelo. Le mandorle avevano una storia a parte: si iniziava d'estate a mettere a seccare all'ombra i noccioli delle pesche, si conservavano poi tutto l'inverno ed in fine si rompevano nel mese di maggio, ricavando così le mandorle amare che venivano tritate molto finemente con la mezzaluna, insieme alle scorze dei limoni.

A questi ingredienti viene aggiunto lo zucchero. I biscotti così prodotti venivano poi conservati tutto l'anno dentro apposite "burnie" (barattoli di vetro con chiusura ermetica) che ne conservavano l'originaria fragranza.

Il nome deriva secondo alcuni dal termine dialettale utilizzato per indicare i maggiolini (coleotteri), un tempo diffusissimi nelle campagne, e di cui, secondo alcuni, i biscotti ricordano la forma. Secondo altri invece l’origine del nome dato a questo dolce è da ricercarsi nel fatto che venivano tradizionalmente preparati nel mese di maggio, mese di volo dei maggiolini.